Nuovo Regolamento sulla disciplina dell’obbligo di gestione degli pneumatici fuori uso
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Dopo una difficile interlocuzione con il Consiglio di Stato (al quale era stato trasmesso il decreto per il necessario parere ex art. 17, l. 127/1997 e che dopo una prima valutazione interlocutoria si era espresso favorevolmente con riserve), il Ministero dell’Ambiente ha varato il nuovo Regolamento sulla disciplina dei tempi e delle modalità attuative dell’obbligo di gestione degli pneumatici fuori uso, in attuazione dell’articolo 228, comma 2, Dlgs 152/2006 (DM n. 182/2019).
Il nuovo decreto ricomprende in un unico corpo normativo le discipline contenute nei DM n. 82/2011 e DM 20 gennaio 2012, apportando alcune modifiche e disponendone la contestuale abrogazione.
Il nuovo intervento normativo ha l’obiettivo di assicurare una maggiore tutela ambientale, mirando in particolare a:
- ridurre le anomalie del sistema di raccolta e di gestione degli PFU che hanno determinato l’abbandono e l’accumulo di PFU;
- assicurare la raccolta degli PFU generati sul mercato del ricambio in modo omogeneo su tutto il territorio e senza interruzioni dovute al conseguimento anticipato degli obiettivi di raccolta e gestione normativamente fissati.
Il nuovo decreto, tra l’altro:
- reca il principio di esclusività di uso di risorse: il costo della gestione dei PFU (provenienti sia dal mercato di ricambio, sia da veicoli a fine vita) deve essere coperto integralmente e unicamente dalle risorse derivanti dal contributo ambientale;
- rivede la disciplina delle forme associate di gestione, introducendo la necessità di trasmissione di un progetto descrittivo destinato a dimostrare l’idoneità all’adempimento dell’obbligo di gestione; allo scopo fissa con apposito allegato «Requisiti minimi del progetto»;
- parimenti, interviene sulla regolamentazione delle forme individuali di gestione, prevedendo che i produttori e importatori che immettano sul mercato del ricambio quantitativi di pneumatici superiori a 200 tonnellate provvedano: (i) alla gestione sull’intero territorio nazionale (allo scopo, uno specifico allegato pone degli obiettivi nazionali di raccolta e la ripartizione delle quantità di PFU per aree geografiche, su base semestrale, consentendo lo scostamento del 10% del target di raccolta per area geografica); (ii) a comunicare al MATTM un progetto descrittivo delle attività di gestione al fine di dimostrare la funzionalità del sistema di gestione;
- sopprime il provvedimento di approvazione del contributo ambientale relativo ai PFU provenienti sia dal mercato di ricambio, sia da veicoli a fine vita;
- introduce ex novo il Registro informatico nazionale dei produttori e importatori di pneumatici.
Il nuovo decreto infine incide significativamente sul ventaglio di definizioni precedentemente in vigore: