La Commissione Europea fa il punto sul Regolamento 2006/1013/CE sulle spedizioni transfrontaliere di rifiuti
Il 31 gennaio, la Commissione europea ha pubblicato un documento di lavoro (Commission staff working document evaluation of Regulation (EC) No 1013 /2006 of the European Parliament and of the Council of 14 June 2006 on shipments of waste) contenente un’analisi del Regolamento 2006/1013/CE sulle spedizioni transfrontaliere di rifiuti.
Nel 2014, infatti, una modifica apportata al Regolamento 1013 richiedeva alla Commissione di procedere ad una revisione del Regolamento stesso.
Per prepararsi a effettuare tale revisione, la Commissione ha svolto un esame approfondito del Regolamento 1013. L’esame è stato svolto dal punto di vista di 5 criteri: efficacia, efficienza,
rilevanza, coerenza e valore aggiunto europeo.
Il risultato della valutazione ha evidenziato:
- come le diverse modalità applicative del Regolamento 1013, in uno con le differenti interpretazioni che sono state date alle sue disposizioni e ai diversi regimi di controlli messi in atto dai vari Stati membri abbiano ostacolato un’adeguata implementazione della normativa in questione;
- che i principali ostacoli ad un’efficiente implementazione del Regolamento 1013 sono costituiti da una procedura di notifica complessa e burocratica e dal disaccordo dei diversi Stati membri in merito alla classificazione dei rifiuti (in particolare su cosa costituisce rifiuto e cosa no o sulla natura pericolosa o meno dei rifiuti);
- l’incongruenza tra la Direttiva “quadro” sui rifiuti (2008/98/CE) e il Regolamento 1013, dal momento che in quest’ultimo non vi è alcuna disposizione volta ad incoraggiare le spedizioni di rifiuti dirette al riciclo, rispetto ad altre forme di recupero (ad es. incenerimento con recupero di energia) e a promuovere l’implementazione della gerarchia di gestione dei rifiuti;
- come gli obiettivi del Regolamento dovrebbero essere allineati con la transizione, a livello europeo, verso un’economia circolare, assicurando che il Regolamento favorisca la gestione del rifiuto il più “circolare” possibile.